politica

Davide Faraone, ritratto di un moderno vicerè di Sicilia

DAVIDE FARAONE

Marco Damilano ha messo sotto osservazione il sottosegretario alla Pubblica Istruzione del Governo Renzi e ne dipinge un quadro in cui serpeggia una certa ironia ed alla fine vengono fuori i limiti piuttosto che le qualità del personaggio. Ecco alcuni brani del disegno che Damilano ha tracciato sul settimanale l’Espresso che troverete in edicola: «Faraone a Palermo». Non una breaking news, va riconosciuto, eppure nell’ultimo mese la notizia è stata battuta dalle agenzie di stampa almeno quattro volte. «Governo. Faraone oggi a Palermo», titola ad esempio la “Dire” il 26 giugno: «Oggi il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone sarà a Lercara Friddi per l’avvio di due cantieri di edilizia scolastica, finanziata con il progetto Mutui Bei, che interesseranno l’istituto “Sartorio” per 595.117 euro e l’istituto “Paolo Borsellino” per 516mila euro. Alle 19.30 Faraone sarà a Sciacca, all’Arena Giardino per la manifestazione LetterandoInFest 2016 dove presenterà il suo libro “Sottosopra. Come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”». Roba forte. Passano due giorni e, il 28 giugno, l’agenzia “AdnKronos” annuncia la lieta novella, il sottosegretario è già di ritorno nel capoluogo siciliano: «Faraone sarà oggi a Palermo». Si può immaginare l’ansia mista ad attesa: di nuovo? E dove? «Presso la scuola media Publio Virgilio Marone, per partecipare all’iniziativa Biblioteche scolastiche innovative, in cui illustrerà il bando di 5 milioni di euro del Ministero che ha lo scopo di promuovere la lettura». La giornata, prosegue al Castello di Carini, per la presentazione di “Sottosopra”. E finale a Villa Lampedusa, per l’incontro “Perché votare Sì al referendum sulla riforma della Costituzione”. Finito? No, perché nelle ultime settimane Faraone è stato ripetutamente avvistato in Sicilia: il 3 giugno a Monreale, il 10 a Termini Imerese, l’11 a Acicastello e Adrano, il 12 a Bagheria, il 16 di nuovo a Palermo per un convegno sulla Pubblica amministrazione e per i gazebo del No-Imu day, il 18 in provincia di Trapani e di Agrigento, nel castello di Rampinzeri a Santa Ninfa, il 25 a Siracusa… A volte anche quattro tappe in una giornata. Il 4 giugno Faraone ha inaugurato un comitato del Sì a Corleone, si è spostato a Collefiorito, a Contessa Ermellina si è esibito sulla scuola, a Montelepre ha presentato il suo libro. Un viaggio di Faraone in Sicilia, di norma, non dovrebbe costituire notizia. Il sottosegretario a Palermo è nato, il 19 luglio 1975. A Palermo risiede. A Palermo è stato consigliere comunale a palazzo delle Aquile nei Ds prima e nel Pd poi e ha puntato su Matteo Renzi fin dall’inizio della scalata, «si deve a lui la scelta del nome “Big Bang”, titolo della seconda kermesse fiorentina della Leopolda», vanta nel curriculum. Ricompensato per la fedeltà, nel 2014, con una poltrona da sottosegretario all’Istruzione. La giornata-tipo in Sicilia si articola così. La mattina, Faraone visita una scuola, da ristrutturare o appena restaurata, con i soldi pubblici: a Buseto Palizzolo per l’istituto “Alessandro Manzoni”, a Paceco per controllare i lavori di manutenzione della palestra dell’istituto “Eugenio Pacelli” per cui sono stati stanziati 74mila euro. Il pomeriggio, Faraone presenta il libro di Faraone. La sera, Faraone apre un comitato del Sì al referendum sulla riforma della Costituzione. E si riparte. Se fossero tutti così, il Pd di Renzi non avrebbe problemi. Per ritrovare un simile attaccamento alla regione d’origine – e d’elezione – bisogna riandare indietro fino ai mitici capi democristiani della Prima Repubblica. Quando in Abruzzo c’era il ministro Remo Gaspari oppure in veneto Toni Bisaglia e consegnavano alla Dc nazionale un granaio di voti: il 40, il 60 per cento. Faraone non può certo essere affiancato a questi giganti del consenso, né a Salvatore Cuffaro, che pure ritrova nel Pd tanti suoi antichi sostenitori. Fa quel che può. Taglia nastri, si aggira tra i cantieri, magnifica il fondo Mutui Bei da 905 milioni per l’edilizia scolastica, promette 500 milioni per la Sicilia che «vanno ad aggiungersi allo stanziamento precedente di 900 milioni, per un totale di 1,4 miliardi nel bilancio della regione. Fatti che dimostrano l’attenzione del governo nei confronti della Sicilia». Oltre a un, questo sì, lodevolissimo impegno per l’inclusione scolastica dei bambini disabili cui Faraone tiene in modo particolare. –in parte tratto da l’Espresso –

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