Uil:“Dare risposte ai 7mila edili messinesi”. Udc:”Risanamento, 120 anni di baracche” di Giovanni Frazzica
Le condizioni di vivibilità in una citta soffocata dall’immondizia peggiorano gradualmente e non si vece via d’uscita nel breve periodo, considerato che il Consiglio comunale non è riuscito a dare una svolta alla gestione della vita amministrativa del Comune di Messina. Un comitato di cittadini di Bisconte-Cataratti, guidato dall’ex consigliere comunale Piero Chillè, ha dato vita nei giorni scorsi ad una manifestazione per sollecitare interventi a favore di un quartiere lasciato nell’abbandonono. Ma c’è di più, un partito politico, l’Udc, affronta il delicato tema del “Risanamento” che rimane la grande incompiuta della politica messinese. “Il nuovo corso dell’attività politica dell’Udc messinese, scaturito dalla nomina del Coordinamento effettuata dal Segretario nazionale del Partito on. Lorenzo Cesa, in questi mesi ha curato la riorganizzazione delle proprie strutture e la aggregazione di nuove realtà che si riconoscono nei suoi valori (scrive il Coordinamento Udc di Messina) Oggi, rispondendo alla esigenza che proviene dal proprio interno, ma anche dal confronto quotidiano con la realtà sociale della Città di Messina, ha deciso di rilanciare sul tavolo della discussione il tema del “Risanamento”, considerandolo non solo la madre di tutte le incompiute, ma anche un argomento che ha numerosi risvolti di natura sociale ed economica: nel degrado ambientale infatti, come è noto, si sviluppano le discriminazioni e prospera la organizzazione del malaffare che si incunea nella disgregregazione delle comunità. Una straordinaria, ma poderosa e completa opera di risanamento, cancellerebbe queste sacche di deterioramento del tessuto urbano ed offrirebbe anche notevoli opprtunità di lavoro alle imprese; per questo il risanamento va posto in primo piano in un percorso che nei prossimi anni deve porre Messina in condizioni di diventare una città “normale”, cancellando per sempre queste ferite che si trascina ormai da ben centodieci anni. La riflessione sul tema del risanamento, che è pubblica ed aperta al contributo di Associazioni, Sindacati ed esperti, può anche aprire il campo alla visione della Città che vorremmo ed essere il primo passo di un più lungo cammino da fare insieme ad altri per meglio servire gli interessi dei cittadini”. Questo lo schema del Convegno: Sabato 27 Maggio 2017 Ore 10 Salone delle Bandiere, Palazzo Zanca “MESSINA 1908…….2018, CENTODIECI ANNI CON LE BARACCHE. RIFLESSIONI SUL RISANAMENTO”. Interventi programmati: Pippo Previti, Franco Pitrè, Emilio Passaniti, Francesco Clemente e Donatella Sindoni;
Dibattito;Conclusioni. Prevista la partecipazione di Acli, Cigl, Cisl, Uil, Capitale Messina, Rete Civica Infrastrutture Legambiente dei Peloritani e CittadinanzAttiva. Anche i sindacati sono attenti sull’argomento, interessati soprattutto ai risvolti occupazionali nel settore dell’edilizia. Proprio in questi giorni la Uil ha fatto così sentire la sua voce: “Lo strategico settore dell’edilizia del nostro territorio è passato dagli spot elettorali del defunto governo Renzi con la firma dei famosi “patti”, alle nomine di “amici e compagni” di Crocetta e al ridicolo “entro la prossima settimana” ripetutamente affermato dal duo Accorinti-Signorino”. Questo affermano in una nota stampa il segretario generale Uil Messina, Ivan Tripodi, e il segretario generale della Feneal-Uil Messina. “Ormai le tavole rotonde, i convegni e le conferenze si sprecano, tutti a snocciolare numeri sconfortanti e dati allarmanti, spesso anche superflui, che fanno perdere di vista il vero ed unico obiettivo: dare risposte concrete e non più rinviabili agli oltre 7000 lavoratori edili messinesi e all’intero tessuto economico della città metropolitana. Si tratta, a scanso di equivoci, di lavoratori ormai perennemente disoccupati – aggiungono Tripodi e De Vardo –, poiché il settore delle costruzioni ha visto scomparire oltre 800 piccole e medie imprese edili che garantivano occupazione ai lavoratori del settore e a tutto l’indotto; aziende che occupavano oltre l’80% dei 7000 disoccupati edili e che assicuravano economia per un indotto che coinvolgeva ulteriori 3000 lavoratori. La realtà odierna è caratterizzata da un accesso al credito negato, da una insostenibile pressione fiscale, da una burocrazia che fa emergere l’inadeguatezza di alti dirigenti e da una mala politica che non risponde alle esigenze del territorio. Insomma, tutti elementi palesemente ostativi alla ripartenza della piccola e media impresa che potrebbe tradursi in vere risposte occupazionali”. Inevitabile il riferimento al tanto decantato “Patto per Messina”. “Senza infingimenti, dobbiamo registrare che il roboante “Patto per Messina” porterà poco o nulla. Mancano i progetti esecutivi e, contestualmente, affiora l’assoluta inadeguatezza del governo regionale e dell’amministrazione comunale. La UIL e la FENEAL-UIL avevano salutato con soddisfazione le risorse e i progetti legati ai Patti, ma, oggi, con cognizione di causa, possiamo affermare che si è trattato di vuoti annunci, di passerelle e di mega-spot elettorali e, quindi, li possiamo definire ‘veri e propri pacchi per Messina’. In tal senso, riteniamo indispensabile un vero ed esigibile “Patto per Messina e per i lavoratori messinesi” che veda l’unità delle forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali per realizzare, al di là delle chiacchere e degli slogan, azioni mirate a far ripartire il settore delle costruzioni, da sempre unico volano della nostra economia. Tenuto conto che vi è la totale assenza di progetti relativi a grandi opere o ad importanti infrastrutture, la ripresa passa necessariamente dal rilancio del settore dell’edilizia privata. Altresì, bisogna tenere conto che, purtroppo, sono davvero poche le aziende locali strutturate per competere nei grandi appalti. E, come se non bastasse, i pochi appalti pubblici aggiudicati nel nostro territorio sono diventati terra di conquista per imprese e aziende non messinesi”.