Messina primo piano

Interrogazione senza risposta dell’arch. Principato

Interrogazione atipica, ma senza risposta, dell’arch. Nino Principato

ANCHE SE I MESSINESI E LE MESSINESI NON MI HANNO RITENUTO DEGNO DI RAPPRESENTARLI/E IN CONSIGLIO COMUNALE, MI SIEDO VIRTUALMENTE NELL’AULA CONSILIARE E, A TITOLO GRATUITO, INTERROGO IL SINDACO BASILE A PROPOSITO DELL’ACQUISTO

PER 16.200.000 EURO DA PARTE DEL COMUNE, DELLE EX CASSA CENTRALE DI RISPARMIO V. E. E BANCA DI ROMA PER FARNE NUOVI LOCALI DA DESTINARE AD UFFICI GIUDIZIARI

PREMESSO

– Che la scelta di destinare due prestigiosi palazzi di architettura tardo Liberty ed eclettica – la Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele progettata dall’architetto palermitano Ernesto Basile in collaborazione con l’ing. Mallandrino e realizzata nel 1926-27 e Il Banco di Roma edificato nel 1922 su progetto dell’architetto friuliano Gino Peressutti ad Uffici Giudiziari – è come minimo insensata perché, per il loro pregio artistico e architettonico, andavano destinati a finalità culturali;

– Che i due palazzi sono entrambi vincolati nel piano regolatore vigente come A1, cioè “Edifici e complessi isolati di particolare interesse storico-artistico e documentario”, per cui sono consentiti solo interventi di consolidamento statico, restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria con esclusione di qualsiasi alterazione e aumento di volume e meno che meno la demolizione. Interventi, quelli consentiti, che devono avere il nullaosta della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali che vi deve esercitare l’Alta Sorveglianza durante l’esecuzione dei lavori;

– Che il palazzo ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali giusto decreto assessoriale;

APPRESO

– Dall’articolo sulla “Gazzetta del Sud” del 13/11/2023 che “Il 9 novembre la giunta Basile ha adottato una determina … la numero 9222, con cui in sostanza paga con l’esercizio 2023 la prima tranche del finanziamento dedicato alle società Unire 54 e Unire 100 … in tutto 8 milioni e 600mila euro che verranno depositati sul conto dedicato al notaio Silverio Magno, che ha rogato i due atti di vendita da parte delle due società dei palazzi storici di via Garibaldi al Comune.”;

INTERROGA IL SINDACO DOTT. FEDERICO BASILE PER CONOSCERE

– Come mai nel contratto di compravendita stipulato a luglio del 2023 “La vendita degli immobili è convenuta a corpo e non a misura”, cioè il prezzo è stato stabilito in relazione all’entità globale del bene indipendentemente dalle sue dimensioni reali?

– Se è stato tenuto in considerazione il parere di congruità dell’arch. Giovanni Rizzo incaricato dalla Società Patrimonio Messina S.p.A. che, si presume, avrà dato la valutazione dei due immobili a metro quadrato vuoto x pieno, cioè superficie lorda e quindi a misura e non parametrica in maniera da avere precisi punti di riferimento;

– Se sono stati tenuti in considerazione, nel parere di congruità e quindi nella valutazione dei due immobili, per una superficie complessiva vuoto x pieno di circa 5.000 mq, i valori OMI che per questo tipo di immobili, nella zona, oscillano da 1.200 a 1.800 €/mq in condizioni normali e quindi non soggetti ad importanti interventi di ristrutturazione, come certificato dall’Agenzia delle Entrate, Banca dati delle quotazioni immobiliari per la zona e tipologia di uffici perché, nel prezzo stabilito in 16.200.000 euro, tale costo ammonta invece a circa 3.200 €/mq (16.200.000 : 5.000);

– Se non ritiene che ci sia una sproporzione fra prezzo di vendita e importo lavori di adeguamento:

EX SICILCASSA

€ 10.860.000 prezzo di vendita di cui € 6.100.000 riferibili allo stato attuale dell’immobile e € 4.760.000 (quasi la metà!) riferibili ai lavori ed opere che la parte venditrice dovrà eseguire prima della consegna dell’immobile.

EX BANCO DI ROMA

€ 5.340.000 prezzo di vendita di cui € 2.500.000 riferibili allo stato attuale dell’immobile e € 2.840.000 (più della metà!) riferibili ai lavori che la parte venditrice dovrà eseguire prima della consegna dell’immobile;

– Se non ritiene il prezzo eccessivo considerando che i circa 5.000 mq. sono comprensivi di aree esterne, seminterrati, coperture e sottotetti (i sottotetti non abitabili hanno una valutazione massima del 50% del prezzo pieno, le aree esterne vanno considerate al 10% della superficie) i quali non costituiscono metri quadrati commerciali;

– Se il Comune che acquista i due immobili non con fondi propri ma con due mutui del Ministero dell’Economia e Finanza (art. 19 L. 119/81) che se ne accolla le rate di ammortamento, di cui il pagamento della prima tranche di 8 milioni e 600 mila euro come esposto in precedenza, ha la disponibilità economica immediata in cassa da parte del Ministero e se l’utilizzo dei due mutui è stato già valutato dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.;

– Se il parere di congruità del prezzo, dal momento che è stato reso dopo il nulla osta del Ministero della Giustizia per l’utilizzo dei mutui finalizzato all’acquisto degli immobili da destinare al secondo Palazzo di Giustizia del 30/10/2022 prot. n. 709522, sia stato inviato al Ministero della Giustizia per le proprie determinazioni in merito, dal momento che i due mutui sono a suo carico;

– Se le parti acquirenti, Società Unire 54 e Unire 100 dalla parte venditrice UniCredit SpA, giusto atti di compravendita del 30/12/2020 in notaio dott. Silverio Magno, dal momento che i due immobili sono sprovvisti del certificato di agibilità e del certificato Prevenzioni Incendi, come da impegno abbiano provveduto a propria cura e spese alla presentazione della richiesta dei certificati di cui sopra, assumendone ogni rischio e onere relativi al mancato rilascio degli stessi.

CONCLUSIONI

Come vede, Signor sindaco dott. Federico Basile, nessuna polemica, soltanto una richiesta di chiarimenti (pur se sotto forma di “interrogazione”, anche questa a titolo gratuito) perché si tratta di soldi pubblici e di una cifra notevole che uscirà dalle tasche dei contribuenti e che non vorremmo fosse superiore all’effettivo valore ed ai costi degli interventi di ristrutturazione dei due palazzi.

Nino Principato

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