attualità

Il PMLI onora Mao nell’anniversario della scomparsa

Come ogni anno il PMLI ha adempiuto con grande partecipazione militante e
impegno politico di tutte le istanze, simpatizzanti e amici del Partito, al suo
giuramento di onorare solennemente Mao ad ogni anniversario della sua
scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976

Militante Commemorazione di Mao nel 47° Anniversario della sua
scomparsa. Entusiasmante intervento di Monica Martenghi. Le istanze
di base del PMLI esaltano Mao e la linea del Partito. Commemorati Lucia
Guida e Andrea Bartoli. Un giovane membro del PMLI: “Voglio ricordarvi
di non demordere e soprattutto di non farsi schiacciare dai partiti o
movimenti più numerosi; dimostriamo tutto il carisma e quel gigante
ideologico che è il PMLI anche quando si è soli contro dieci, cento o
mille!”
CAMMILLI INVITA IL PROLETARIATO A LOTTARE PER
LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO E DEL
SOCIALISMO ARMANDOSI DEL MARXISMOLENINISMO-PENSIERO DI MAO
Incoraggianti messaggi dall’Italia, dalla Cina, dalla Russia, dagli Stati
Uniti, dall’America latina e da un buddista. L’applaudito messaggio della
C.S.I. cita Mao: “Il popolo e solo il popolo è la forza motrice che crea la
storia del mondo”. Un compagno giornalista americano: “Ho trovato il
saggio del compagno Scuderi su ‘La questione del potere politico’
corroborante e prezioso, dovrebbe essere ampiamente letto e studiato
dal popolo italiano e da tutti i popoli del mondo”. La Lega proletaria
cinese del Partito Comunista: “La lotta dei compagni italiani è una
nuova guida per noi”. Un professore maoista cinese esalta la Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria. Azione Fulminante – Usa: “L’Italia ha
un distaccamento di lotta proletaria che è il PMLI, fondato nel 1977 da
quattro Pionieri, principalmente il compagno Scuderi che ha guidato e
diretto il PMLI per gloriosi 46 anni. Facciamo i nostri più sinceri saluti
rossi al compagno Scuderi per il suo continuo servizio al proletariato
italiano e al proletariato internazionale”
MAO VIVE NEL PMLI E NEL MONDO
Come ogni anno il PMLI ha adempiuto con grande partecipazione militante e
impegno politico di tutte le istanze, simpatizzanti e amici del Partito, al suo
giuramento di onorare solennemente Mao ad ogni anniversario della sua
scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976, con la Commemorazione del grande
Maestro del proletariato internazionale che si è tenuta domenica 10 settembre a
Firenze, nella Sala delle ex Leopoldine in Piazza Tasso, nel quartiere popolare di
San Frediano dove il Partito ha le sue radici storiche.
Il tema scelto per questa 47ª Commemorazione era “Gli insegnamenti di Mao sul
ruolo del proletariato nella rivoluzione e nel socialismo”. Un tema di grande
importanza strategica e politica, brillantemente trattato dal compagno Andrea
Cammilli, operaio e sindacalista, Responsabile della Commissione di massa del
Comitato centrale del PMLI e membro della Redazione centrale de “Il Bolscevico”,
che con grande profondità di analisi e capacità di sintesi propositiva ha messo in
grado il Partito e il proletariato di comprendere a fondo la situazione attuale e
applicare al meglio gli insegnamenti di Mao nella lotta contro il governo neofascista
Meloni e per il socialismo e il potere politico del proletariato.
La Commemorazione è il più importante evento politico dell’anno nella vita del
Partito, che in questa occasione rafforza la sua unità e spirito rivoluzionari e
arricchisce la sua linea politica e organizzativa, attingendo alla fonte inesauribile
degli insegnamenti di Mao e degli altri Grandi Maestri del proletariato internazionale
per affrontare con rinnovato slancio le nuove battaglie di classe che lo attendono.
Come ha sottolineato infatti lo stesso compagno Cammilli nel salutare e ringraziare
gli intervenuti, “la Commemorazione di Mao che facciamo ogni anno non è un
rituale fine a sé stesso, non è solo un doveroso omaggio a questo grande Maestro
del proletariato internazionale. Noi riteniamo che i suoi insegnamenti siano tutt’ora
validi e che la sua vita sia un esempio per tutti i rivoluzionari, perciò ci ispiriamo ai
suoi insegnamenti nella lotta di classe per conquistare il socialismo e il potere
politico del proletariato. Il pensiero di Mao, unitamente a quello di Marx, Engels,
Lenin e Stalin, è la bussola della Lunga marcia del PMLI sulla via dell’Ottobre verso
l’Italia unita, rossa e socialista. Senza di essa brancoleremmo nel buio, non
sapremmo come uscire dal capitalismo e difficilmente esisterebbe ancora il PMLI.
Grazie a questa bussola, che abbiamo preso tra le nostre mani fin da subito, il
PMLI vive e lotta fermamente attestato sulla via dell’Ottobre e del socialismo”.
La rossa accoglienza
Ad accogliere i partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia, era la splendida sala
rossa addobbata con grande cura dalle Commissioni di organizzazione e di stampa
e propaganda del CC del PMLI, dal Comitato provinciale di Firenze, dalla cellula
“Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze e da simpatizzanti attivi del Partito. In fondo alla
sala risaltava il rosso tavolo della Presidenza, dietro al quale campeggiava il
pannello con il tema della Commemorazione scritto a grandi caratteri, con il bel
manifesto cinese raffigurante Mao ritratto sullo sfondo di una bandiera rossa con
falce e martello e con in primo piano una folla di giovani, operai, contadini, soldati e
rappresentanti delle minoranze nazionali che impugnano libri con gli scritti di Marx,
Engels, Lenin, Stalin e Mao sulla dittatura del proletariato. Sul tavolo della
presidenza erano esposti cinque bicchieri da birra con incisi le effigi dei Maestri,
donati dalla Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli.
Ai lati del tavolo e del podio per gli oratori, quattro gruppi di bandiere del PMLI e dei
Maestri completavano la scenografia della presidenza. I muri perimetrali della sala
erano ravvivati da altre bandiere e da diversi manifesti del PMLI, tra cui quello
ufficiale della Commemorazione, quello contro il governo neofascista Meloni, quello
contro il nuovo zar Putin e in appoggio all’Ucraina, quello in onore del 128°
Anniversario della scomparsa di Engels, quello per il proselitismo, quello per il
lavoro, salari e pensioni più alti, il socialismo e il proletariato al potere, e infine
quello per celebrare il 79° Anniversario della Liberazione di Firenze dal nazifascismo.
Vicino all’ingresso, ad accogliere gli intervenuti, un grande tavolo rosso con i libri, i
documenti e gli opuscoli del Partito, con in evidenza il volume di Scuderi, gli
audiovisivi, le spille e altro materiale di propaganda, comprese delle copie a colori
de “Il Bolscevico”. Un sottofondo musicale di canzoni popolari e partigiane e degli
inni del Partito completava il clima di calda accoglienza ai partecipanti.
Il saluto di Monica Martenghi
Alle ore 10 in punto, come da programma, sulle note solenni de “L’Internazionale”, i
compagni dirigenti hanno preso posto al tavolo della presidenza, con al centro il
Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, affiancato dal compagno Andrea
Cammilli e dalla compagna Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il
Bolscevico” e responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, che a nome
del Comitato centrale del Partito ha aperto la Commemorazione dando il benvenuto
ai partecipanti con un entusiasmante e applauditissimo discorso, pubblicato
integralmente, comprese le parti non lette, su questo numero del giornale.
La compagna ha rivolto un calorosissimo saluto a tutti i presenti e in special modo a
chi ha gravi problemi di salute, anche non presenti, a chi aveva fatto un lungo
viaggio e a chi partecipava per la prima volta alla Commemorazione di Mao. In
particolare ha invitato la sala a tributare un affettuoso applauso e incoraggiamento
al compagno Alessandro, cofondatore del PMLI e colonna della politica estera de “Il
Bolscevico”, che ha voluto essere presente nonostante stia attraversando un
momento particolarmente difficile.
Ha poi espresso il profondo dolore del PMLI per la morte di operai sul lavoro e in
particolare per l’atroce strage degli operai travolti dal treno a Brandizzo (Torino), e
la ferma condanna dell’aggressione delle “forze dell’ordine” contro il presidio dei
lavoratori di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio (Firenze), da quasi 100 giorni in
lotta contro i licenziamenti, il caporalato e per chiedere l’applicazione del contratto
nazionale, ai quali è andato l’applauso di sostegno dei partecipanti.
Dopo aver salutato con entusiasmo la più numerosa delegazione presente, quella
della Valdisieve, la compagna ha ringraziato le Commissioni centrali del Partito, il
Comitato provinciale di Firenze e tutte le compagne e i compagni che col loro
generoso lavoro hanno permesso di tenere questa importante manifestazione,
peraltro anche stavolta vergognosamente ignorata dai media borghesi. Ha poi
rivolto un ringraziamento particolare ai tre membri del CC e alla Cellula “Vesuvio
Rosso” di Napoli per i regali di una stampatrice e di cinque bicchieri con l’effige dei
cinque Maestri del proletariato internazionale, espressione dell’amore per il PMLI,
così come ad alcuni simpatizzanti che inviano donazioni mensili al Partito.
Martenghi ha poi espresso un sentito ringraziamento per i messaggi ricevuti
dall’Italia e dall’estero, tra cui alcuni particolarmente importanti da parte della
Confederazione delle Sinistre Italiane, dagli Stati Uniti, dalla Bolivia, dall’America
Latina, dalla Cina e dalla Russia: “In queste ultime settimane ci sono arrivati segnali
molto importanti e incoraggianti”, ha detto la compagna citando quelli arrivati
rispettivamente da uno studente diciassettenne marxista-leninista cinese che ha
chiesto di essere membro del PMLI, dalla Lega proletaria cinese del Partito
comunista che ha allacciato relazioni con il PMLI, dal professore maoista cinese,
che ha esaltato la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, dal Partito maoista
russo, che ha allacciato relazioni col PMLI, dalla rivista America Rebelde del Cile
che dà sempre più spazio al PMLI, e dal messaggio del buddista Ziyou, residente
negli Stati Uniti.
I presenti hanno accolto con un caloroso e prolungato applauso queste importanti e
sorprendenti novità, che dimostrano inoppugnabilmente che Mao non solo vive nel
PMLI ma anche nel mondo, e che il PMLI è conosciuto e stimato all’estero.
Martenghi ha sottolineato che questi importanti segnali ci spronano a migliorare
sempre di più, e che dal 1976, con le Commemorazioni e i fondamentali interventi
del compagno Giovanni Scuderi, “stiamo costruendo un monumento indistruttibile a
Mao”. Un altro prolungato e caloroso applauso della sala ha accompagnato la
citazione di un passo della domanda di ammissione al Partito del giovane
compagno Gioele, che definiva i contributi di Scuderi su Mao “una bomba
ideologica, filosofica e storica ad alto potenziale”. Il Segretario generale ha
esclamato “viva, viva, viva i giovani marxisti-leninisti”!
Dopo aver invitato partiti, organizzazioni e singoli seguaci a rendere omaggio a
Lenin il prossimo 21 gennaio, nel centenario della sua scomparsa, davanti ai suoi
monumenti a Cavriago e a Capri, Martenghi ha ricordato, citandoli uno per uno, le
compagne e i compagni militanti e simpatizzanti del PMLI che sono scomparsi:
“Lucia” Nerina Paoletti, Battista Bruni (Tino), Cirano Biancalani, Angelo Cimmino,
Vincenzo Falzarano, Bruno Ferrari, Giuseppe Lepore, Marco Marchi, Giuseppe
Mazzola, Franco Melandri, Ferruccio Panico, Ferdinando Puglia, Lorenzo Santoro,
Fabio Zannelli, Salvatore Zunica. Ai quali purtroppo quest’anno si sono aggiunti,
scomparsi prematuramente, la compagna Lucia Guida, Segretaria della Cellula
“Vincenzo Falzarano” di Fucecchio in provincia di Firenze, compagna di vita di
Andrea Cammilli, e il compagno operaio e sindacalista Andrea Bartoli,
simpatizzante attivo del PMLI. Per ciascuno di loro, nel silenzio commosso della
sala, Martenghi ha letto la biografia invitando tutti i presenti ad alzarsi e osservare
un minuto di silenzio. Al termine del quale ha fatto l’appello chiamando il suo nome
e i partecipanti, salutando a pugno chiuso, hanno risposto coralmente e con forza,
“PRESENTE”!
Martenghi ha poi presentato il compagno Andrea Cammilli, rimandando per una
sua esauriente biografia politica a quella pubblicata in occasione della
Commemorazione di Mao del 2017 da lui tenuta, ma non senza ricordare che è un
compagno operaio, entrato nel Partito a 19 anni, sindacalista, Responsabile della
Commissione di massa del CC del PMLI, membro della Redazione centrale de “Il
Bolscevico”, e che ha diretto e continua a dirigere le delegazioni del PMLI alle più
importanti manifestazioni nazionali e locali dei lavoratori.
Successivamente Martenghi è entrata in merito al significato della manifestazione
nella situazione attuale. Partendo dal compito cruciale di elevare la coscienza
politica del proletariato come classe per sé che aspiri a cambiare la società e
conquistare il potere politico e il socialismo, la compagna ha detto che il suo
principale nemico è il governo neofascista Meloni, facendo una concreta e
sferzante disamina delle sue nefandezze economiche, politiche, sociali e culturali
accumulate in un anno, nonché dei suoi progetti di presidenzialismo e autonomia
differenziata e quant’altro: “Va buttato giù dalla piazza prima che riesca a
raggiungere tutti i suoi obiettivi”, ha esclamato la compagna suscitando un forte
applauso di consenso dalla sala.
Ha appoggiato la manifestazione nazionale della Cgil del prossimo 7 ottobre, ma ha
denunciato anche la titubanza di Landini sullo sciopero generale e rivendicato con
forza tra gli applausi la sua proclamazione sempre più urgente. E ha poi appoggiato
le manifestazioni di piazza dei senza reddito di cittadinanza, unitamente alla loro
prossima assemblea del 23 settembre a Roma, la manifestazione del 6 ottobre per
il clima e il corteo studentesco nazionale di Firenze del 4 ottobre.
Con parole segnate da un profondo sentimento di sdegno e accompagnata da
altrettanto sentiti applausi, Martenghi ha condannato la strage senza fine dei
femminicidi e degli stupri, frutti della cultura borghese patriarcale e maschilista e
della indifferenza e complicità del governo e delle istituzioni, rivendicando il lavoro,
il risanamento delle periferie urbane e i centri antiviolenza, specialmente al Sud.
Nel successivo passaggio Martenghi ha spiegato la linea antimperialista del PMLI
sull’Ucraina, sulla necessità di inviarle armi da parte dell’Italia per sostenerne la
controffensiva smascherando i putiniani palesi e occulti e ribadendo che noi siamo
favorevoli alla pace, ma sulla base della proposta di Zelensky.
Avviandosi a terminare il suo intervento la compagna ha chiamato tutto il Partito a
fare ogni sforzo, senza badare a sacrifici, per compiere la sua missione storica, che
è quella di dargli un corpo da Gigante Rosso per convincere il proletariato a lottare
per conquistare il potere politico e il socialismo. “Abbiamo un forte Comitato
centrale e un forte Segretario generale, Maestro, educatore, guida e organizzatore
del PMLI, il compagno Scuderi. Se seguiamo le loro indicazioni con determinazione
e intelligenza tattica, possiamo farcela, dobbiamo farcela”, ha detto Martenghi, per
poi chiudere tra gli applausi entusiasti del pubblico e il lancio di parole d’ordine il
suo importante e trascinante intervento, che ha introdotto magnificamente il
discorso di Cammilli.
I calorosi messaggi al PMLI e a Scuderi
Subito dopo il suo intervento Martenghi ha invitato la delegazione ad hoc ad andare
a deporre l’omaggio floreale del Partito alla lapide dedicata ai martiri di Piazza
Tasso trucidati dai fascisti repubblichini il 17 luglio 1944, invitando la sala a
salutarla con un applauso. Con grande rincrescimento la compagna ha informato i
presenti dell’assenza, per motivi di salute e per la prima volta ad una
Commemorazione, del compagno Emanuele Sala, cofondatore del PMLI, membro
del Comitato Centrale a vita, membro dell’Ufficio politico, primo Responsabile della
Commissione di massa del CC del Partito, i cui discorsi commemorativi di Mao
sono di fondamentale importanza. I partecipanti hanno tributato al compagno Sala
un affettuoso applauso.
Prima di dare la parola ai delegati delle istanze di base e ai simpatizzanti
selezionati dalla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI,
tenuti presente i contenuti, le necessità del momento del Partito e la
rappresentatività – interventi purtroppo necessariamente limitati nel numero di dieci
e nella durata di due minuti ciascuno a causa del ristretto tempo a disposizione – la
compagna ha letto, ringraziandole e proponendo un applauso per ciascuna di esse,
nell’ordine: l’elenco delle Istanze di base del Partito a cui non è stato possibile dare
la parola per mancanza di tempo; la lista delle istanze di base del Partito assenti
per motivi di salute, professionali o economici e che hanno inviato un messaggio di
saluto; la lista dei simpatizzanti e degli amici del PMLI che hanno inviato un
messaggio di saluto e che non erano presenti; la lista dei simpatizzanti e degli
amici del PMLI che hanno inviato un messaggio di saluto e che erano presenti; la
lista delle Organizzazioni italiane che hanno inviato un messaggio di saluto e che
non erano presenti. Tra queste ultime la compagna ha letto un brano del
messaggio inviato dalla Confederazione delle Sinistre Italiane in cui si ribadisce
l’obiettivo di “creare una sinistra unita che ritorni a parlare con il popolo” secondo
l’insegnamento di Mao che “ Il popolo, e solo il popolo, è la forza motrice che crea
la storia del mondo ”.
Chiudeva l’elenco la lista dei compagni esteri che hanno inviato un messaggio di
saluto e che non erano presenti. Messaggi che non è stato possibile leggere
integralmente per mancanza di tempo ma pubblicati anch’essi su “Il Bolscevico”. La
compagna ha letto però dei brani sintetici di alcuni di essi, e tra questi, nell’ordine:
quello del compagno giornalista americano Christopher, che ha scritto: “Ho trovato
il saggio del compagno Scuderi sulla questione del potere politico corroborante e
prezioso, dovrebbe essere ampiamente letto e studiato dal popolo italiano e da tutti
i popoli del mondo”;
quello della Lega proletaria cinese del Partito comunista che ha scritto: “La lotta dei
compagni italiani è per noi una nuova guida e l’analisi del mondo e dei tempi da
parte dei compagni italiani è completamente corretta”;
quello del compagno Inti dell’America latina, attualmente in Bolivia, che ha scritto:
“Invio i miei saluti al PMLI, nella speranza che goda di molti anni di successo nella
sua lunga marcia di lotta per il proletariato italiano sotto la bandiera di Mao. Le
masse sudamericane, come tutte le masse, gioiranno certamente alla vista di
un’Italia unita, rossa e socialista”;
quello del professore maoista cinese, che ha scritto: “La teoria di Mao della
Continuazione della Rivoluzione sotto la Dittatura del proletariato e la pratica che
l’accompagna della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria sono state il suo più
grande contributo al marxismo-leninismo”;
quello della rivista cilena America Rebelde, che ha scritto: “Rendiamo omaggio agli
sforzi compiuti dal Partito marxista-leninista italiano nella realizzazione di questo
evento della Commemorazione di Mao”;
quello del buddista Zìyóu, follower della pagina facebook nazionale del PMLI, che
ha scritto: “Mao ha detto che gli imperialisti non ‘deporranno mai il loro coltello da
macellaio e diventeranno improvvisamente Buddha ’. Spero che il PMLI possa
essere all’altezza dell’obiettivo di liberare il popolo italiano”.
Il messaggio di saluto di Azione Fulminante – Usa non è stato letto in sala perché
arrivato successivamente, ma chiude magnificamente la lista. Esso dice fra l’altro:
“L’Italia ha un distaccamento di lotta proletaria che è il PMLI, fondato nel 1977 da
quattro Pionieri, principalmente il compagno Scuderi che ha guidato e diretto il
PMLI per gloriosi 46 anni. Facciamo i nostri più sinceri saluti rossi al compagno
Scuderi per il suo continuo servizio al proletariato italiano e al proletariato
internazionale”.
La lettura di ognuno di questi brani è stata salutata dagli applausi della sala e da un
caloroso solidale e internazionalista applauso finale. Il compagno Scuderi li ha
accompagnati uno per uno con espressioni e commenti di viva soddisfazione, che
alla fine ha riassunto con queste parole: “Non ci dobbiamo stancare ad applaudire,.
Noi dobbiamo essere bravi sia a criticare e sia ad applaudire ed elogiare chi opera
bene per le masse italiane e di tutto il mondo”.
I saluti delle istanze e dei simpatizzanti
Si sono quindi succeduti gli interventi di dieci delegati delle istanze di base e di un
simpatizzante del Partito per portare il saluto alla Commemorazione. Tutti gli
interventi, calorosamente applauditi dalla sala e spesso sottolineati anche dagli
elogi del Segretario generale, sono riusciti ad esprimere l’unità del Partito attorno a
Mao e l’unanime impegno ad applicare i suoi insegnamenti, a partire dalla lotta
contro il governo neofascista Meloni, nelle lotte delle masse e nel lavoro di
propaganda nelle proprie realtà locali e per convincere il proletariato a riprendere
coscienza del suo ruolo storico per la conquista del potere politico e del socialismo.
Non riportiamo qui tutto quanto detto negli importanti interventi, anche perché si
possono leggere integralmente su questo stesso numero de “Il Bolscevico”, e ci
limitiamo perciò a farne un riassunto sintetico dal quale crediamo emerga lo stesso
il grande amore dei militanti e dei simpatizzanti del Partito per Mao e il loro grande,
risoluto impegno per mettere in pratica i suoi insegnamenti nelle loro lotte
quotidiane e per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Il compagno che a nome della Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio ha aperto
gli interventi, ha fatto un quadro assai efficace della situazione dei lavoratori e delle
masse popolari sotto il governo neofascista Meloni, denunciando le aggressioni
poliziesche ai lavoratori in lotta, le morti sul lavoro, i salari insufficienti, gli attacchi ai
diritti civili, ai migranti, alla magistratura ecc: “Se non è fascismo tutto questo, come
lo si vuol chiamare?” ha esclamato, chiudendo poi il suo saluto alla
Commemorazione con un elogio degli insegnamenti di Mao e della Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria.
Il compagno intervenuto a nome dell’Organizzazione di Vicchio del Mugello, dopo
aver definito Mao un “pilastro imprescindibile” della nostra azione, ha messo in
rilievo come l’esperienza fatta nelle lotte sindacali confermi l’esistenza del problema
di far riacquistare al proletariato italiano la coscienza di classe per sé e del suo
ruolo rivoluzionario, chiudendo poi l’intervento ricordando con grande affetto “il
nostro indimenticabile compagno di lotta Andrea Bartoli” e promettendo di seguire
“l’esempio che ci ha lasciato”.
La compagna intervenuta per la Cellula “Stalin” di Forlì, ha denunciato in particolare
il criminale abbandono da parte del governo della popolazione dell’Emilia-Romagna
gravemente prostrata dalla disastrosa doppia alluvione di maggio, e segnatamente
della premier neofascista Meloni, che non ha rispettato le promesse fatte durante la
sua passerella nelle zone alluvionate, concludendo che solo il proletariato può
fermare la distruzione dell’ambiente da parte del capitalismo, e solo il socialismo
può salvare il pianeta e dare il potere al proletariato. Il Segretario generale ha
approvato esclamando “Viva le compagne”!
La compagna che ha parlato a nome della Cellula “F. Engels” della Valdisieve ha
parlato delle prossime elezioni locali, denunciando le responsabilità dei revisionisti
e riformisti che hanno spianato la strada alla destra che potrebbe vincerle in questa
zona dove era “impensabile fino a qualche anno fa”, e ha sottolineato l’impegno
della sua Cellula per rilanciare la nostra proposta sull’astensionismo e i Comitati
popolari, chiudendo poi anche l’intervento col ricordo del compagno Andrea Bartoli
“che lotta accanto a noi con la bandiera rossa in pugno”.
La compagna intervenuta a nome della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze
ha descritto fra l’altro l’intensa e impegnativa attività dell’istanza nell’area fiorentina
a fianco dei lavoratori in lotta (GKN e Mondo Convenienza in testa) e negli altri
movimenti di lotta, come quelli degli studenti e per la chiusura delle sedi fasciste,
contro la cementificazione e la svendita della città ai privati e contro la nuova sede
della Nato.
Il compagno intervenuto per l’Organizzazione di Campobasso ha esaltato
l’importanza e l’attualità degli insegnamenti di Mao e della sua strenua lotta contro il
revisionismo, avendo ben compreso che la lotta di classe contro la borghesia
continua anche nel socialismo, ed ha esortato ad avere fiducia nel proletariato di
arrivare a comprendere il messaggio del PMLI, chiudendo l’intervento con
l’incitamento a procedere “Avanti con Mao e il PMLI verso l’Italia unita, rossa e
socialista”.
Respingendo e ridicolizzando tutte le tesi liberali e riformiste borghesi sulla “fine”
della lotta di classe e sulla “estinzione” della classe operaia, il compagno che ha
parlato a nome della cellula “Mao” di Milano ha ribadito con forza che la borghesia
non può esistere senza lo sfruttamento della classe operaia, perché la forza lavoro
operaia è la fonte di ogni profitto capitalistico, mentre la classe operaia può esistere
benissimo senza la borghesia, come dimostra l’esperienza storica del socialismo
realizzato nell’Unione Sovietica di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao. Scuderi ha
sottolineato esclamando “bravo!” questa verità ribadita dal compagno di Milano.
Il compagno intervenuto a nome della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli ha esaltato
l’insegnamento di Mao come “la bussola marxista-leninista per orientarci nella lotta
contro il governo neofascista Meloni e la giunta antipopolare del burattino di De
Luca e Conte, Manfredi. Egli ha poi trasmesso al compagno Cammilli l’abbraccio
speciale della Cellula per la scomparsa della compagna Lucia Guida e ha chiuso
l’intervento ricordando che ricorre l’80° Anniversario delle gloriose 4 giornate di
Napoli, la prima città europea ad essere liberata dai nazi-fascisti.
Un compagno simpatizzante di Genova ha dato a sua volta un bel contributo di
idee al Partito centrando il suo intervento sulla sua missione di unico e autentico
partito del proletariato col compito di guidarlo alla rivoluzione e al socialismo, e di
conseguenza sulla necessità di rompere l’isolamento a cui è sottoposto da parte
della borghesia intensificando il lavoro di propaganda e di sostegno alle lotte
operaie, studentesche, in difesa dell’ambiente e per i diritti civili. “I simpatizzanti del
PMLI vanno molto forte”, ha commentato Scuderi applaudendolo alla fine
dell’intervento.
Ha chiuso gli interventi di saluto il giovane compagno a nome dell’Organizzazione
di Genova, membro del Partito da quasi 7 mesi, come ha precisato Martenghi nel
dargli la parola. Il compagno si è detto fiero di rappresentare l’Organizzazione di
Genova del PMLI, aggiungendo che “guardando altrove non trovo nessun altro
partito come il nostro”, ed esortando ad essere coerenti con le sue qualità anche
nel nostro lavoro sul territorio. “Voglio ricordarvi – ha detto poi il compagno nel
concludere il suo entusiasmante intervento accolto da un caloroso applauso – di
non demordere e soprattutto di non farsi schiacciare dai partiti o movimenti più
numerosi, dimostriamo tutto il carisma e il gigante ideologico che è il PMLI anche
quando si è soli contro dieci, cento o mille”!
La compagna Martenghi ha osservato con soddisfazione che “non potevamo
chiudere meglio gli interventi”! Il Segretario generale, che aveva sottolineato il suo
discorso con esclamazioni di “grande, grande!”, si è complimentato personalmente
con lui e ha detto: “I giovani italiani sono grandissimi e molto, molto forti. Bisogna
avere fiducia nei giovani, le ragazze e i ragazzi, e noi nelle nostre file ne abbiamo di
potenti”!
Il discorso di Andrea Cammilli
Alla fine degli interventi di saluto la compagna Martenghi ha dato la parola al
compagno Cammilli per il suo importante discorso commemorativo tenuto a nome
del CC del PMLI, informando i presenti che per stare nei tempi previsti ne avrebbe
potuto saltare alcuni passaggi (come poi è successo), invitandoli a leggere la
versione integrale pubblicata su questo numero de “Il Bolscevico” e sul sito del
Partito.
Il compagno ha iniziato esprimendo la sua gioia rivoluzionaria nel ritrovarsi assieme
a questo “appuntamento che rinsalda la nostra unione e il nostro spirito
rivoluzionario”. Ricordando che è grazie a Mao e all’influenza della Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria che è stato fondato il PMLI su impulso dei primi
pionieri guidati da Giovanni Scuderi, Cammilli ha spiegato il tema di questa 47ª
Commemorazione rimarcando il ruolo storico rivoluzionario del proletariato, senza
la cui opera è impossibile abbattere il capitalismo e conquistare il socialismo. Il
problema è che oggi il proletariato ha smarrito la coscienza di questo suo ruolo
storico, e allora sta a noi marxisti-leninisti farglielo riassumere, sconfiggendo la
nefasta influenza su di esso dei revisionisti e riformisti.
Dopo aver rievocato in modo abbreviato ma comunque esemplare la storia della
vita e dell’opera di Mao, il compagno ha approfondito la missione e il ruolo storici
del proletariato portando ad esempio la lotta per la costruzione del socialismo in
Cina, per la quale Mao aveva assegnato al proletariato cinese un ruolo dirigente in
tutte le fasi e in ogni campo, indipendentemente dalla sua consistenza numerica e
formazione relativamente recente. In particolare dopo il XX Congresso del PCUS e
il tradimento dei revisionisti kruscioviani, per Mao la centralità della classe operaia
e della lotta di classe nel socialismo, un proletariato e una gioventù rivoluzionaria
provvisti dell’ideologia marxista-leninista, erano le uniche armi efficaci per impedire
la restaurazione del capitalismo nei paesi socialisti, Cina compresa.
Venendo al ruolo del proletariato italiano nella lotta di classe, il compagno ne ha
tratteggiato la storia di oltre 150 anni, dalle prime influenze del marxismo, filtrate
però dal riformismo del PSI, fino alla fondazione del PCd’I sotto l’inpulso di Lenin e
della III Internazionale, deviando però subito dal marxismo-leninismo e dalla
rivoluzione per indirizzarsi irreversibilmente verso il revisionismo per colpa prima di
Gramsci e poi di Togliatti. Notevole è il contributo del compagno nell’analisi delle
influenze riformiste e revisioniste sul movimento operaio italiano, a partire dalla
fondazione del PCd’I fino alle loro conseguenze nel dopoguerra e finanche nel
periodo attuale, individuando il filo storico che ha portato negli anni la CGIL
all’attuale linea riformista, cogestionaria e neocorporativa di Landini, erede di quella
revisionista di Di Vittorio e Lama e della politica di “patto sociale” degli anni ’92-’93:
“Se adesso in Italia ci troviamo con i salari più bassi d’Europa, pensioni da fame,
precariato dilagante, lo dobbiamo anche a questa stagione sindacale”, ha
esclamato il compagno tra gli applausi, che si sono ripetuti ancora più forti quando
ha stigmatizzato l’attendismo di Landini e ha chiesto che sia proclamato “subito lo
sciopero generale e da tutti i sindacati”.
Cammilli è poi passato ad analizzare i compiti che spettano al PMLI per far
acquistare al proletariato il suo ruolo nella lotta di classe. Dopo aver smontato una
per una le teorie liberali, riformiste e operaiste che negano l’esistenza del
proletariato come classe o ne sminuiscono e snaturano il suo ruolo rivoluzionario,
ha ribadito con forza che il proletariato ha il diritto di rivendicare il potere politico,
sia perché produce tutta la ricchezza del Paese, sia perché è l’unica classe che può
sradicare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo ed è di gran lunga numericamente
maggiore rispetto alla borghesia: il proletariato, ha esclamato il compagno tra gli
applausi citando l’Editoriale del Segretario generale per l’ultimo Anniversario della
fondazione del PMI, “ha il diritto di avere il potere politico. Un diritto che deve
rivendicare con forza e determinazione e imporlo con la rivoluzione socialista,
quando matureranno le condizioni, perché non gli è riconosciuto dalla Costituzione
e perché non è possibile ottenerlo per via parlamentare ”.
Dopo una sferzante e dettagliata critica alla esaltazione della Costituzione
borghese del 1948 invocata come una panacea dai revisionisti togliattiani e oggi dai
riformisti e dai trotzkisti, e aver sottolineato che oggi essa è già stata ampiamente
demolita da destra ed è minacciata di essere distrutta dalla controriforma
presidenzialista e dall’autonomia differenziata del governo neofascista Meloni,
Cammilli ha invitato il proletariato italiano a respingere le illusioni costituzionali,
parlamentariste, elettoraliste, riformiste e pacifiste e a porsi la questione del potere
politico, che è la madre di tutte le questioni.
Il PMLI è disponibile ad allearsi con tutte le forze che combattono il capitalismo e
vogliono il socialismo, e a questo scopo ha rivolto un invito a tutti i partiti con la
bandiera rossa ad aprire una grande discussione pubblica e privata per elaborare
un progetto comune sul socialismo e sul potere del proletariato. Per ora il tentativo
non è andato a buon fine, anche a causa delle diverse posizioni sulla guerra
all’Ucraina, eppure ciò non dovrebbe pregiudicare l’unità d’azione su altri temi, a
cominciare dalla lotta al governo neofascista Meloni. Suscitando forti applausi di
approvazione dei partecipanti, Cammilli ha ribadito in ogni caso la nostra posizione
fin dall’inizio a fianco della Resistenza ucraina e contro l’aggressore russo,
spiegandone dettagliatamente le motivazioni coerentemente antimperialiste, anche
per quanto riguarda l’invio delle armi da parte del governo italiano.
Affrontando poi l’ultimo capitolo del suo importante discorso, il compagno ha
sviluppato una spietata requisitoria contro il governo neofascista Meloni, nemico
politico principale del proletariato e delle masse popolari, che conclude la marcia su
Roma elettorale iniziata dal Movimento sociale italiano (MSI) fondato dal fucilatore
dei partigiani Giorgio Almirante, mettendone a nudo il disegno volto a completare il
regime capitalista neofascista col presidenzialismo e il federalismo, secondo il
disegno della P2 denunciato dal PMLI fin dal primo momento. E ha rinnovato –
accompagnato dai calorosi applausi di assenso della sala e dall’esclamazione di
“bravo!” di Scuderi, l’appello del PMLI ad abbatterlo dalla piazza creando un fronte
unito più ampio possibile composto dalle forze anticapitaliste, a cominciare da
quelle con la bandiera rossa, dalle forze riformiste e dai partiti parlamentari di
opposizione.
Avviandosi alle conclusioni il compagno ha esortato il proletariato italiano a
comprendere che quello che occorre è abbattere il capitalismo e conquistare il
socialismo e il potere politico, e ha rivolto un appello a tutti coloro che vogliono
seguire le orme di Mao e degli altri Maestri ad entrare nel PMLI per dargli la forza
necessaria ad adempiere gli obiettivi che si è posto fin dalla sua nascita.
“Ci rivolgiamo – ha detto Cammilli – a tutti gli anticapitalisti e a tutti i rivoluzionari e
rivoluzionarie, in primo luogo però ci rivolgiamo alle figlie e ai figli migliori, più
avanzati e più combattivi del proletariato, che devono costituire la testa e l’ossatura
portante del PMLI, e alle ragazze e ai ragazzi che lottano per un mondo nuovo e
che abbiano gli stessi sentimenti, la stessa determinazione e la stessa tempra dei
coetanei che hanno fondato il PMLI e sono ancora fedeli alla causa”. E
accompagnato dagli scroscianti applausi della sala, ha terminato il suo magistrale
discorso con la magnifica citazione di Mao esortante il proletariato a trasformare il
mondo e sé stesso. Il Segretario generale l’ha così commentata: “Basterebbe
questa citazione di Mao per dire com’è grande, com’è profondo, com’è legato alle
masse della Cina e di tutto il mondo. Mao è una meraviglia rossa, con Mao
vinceremo”!
Le conclusioni della manifestazione
Al termine del discorso di Cammilli, mentre tutta la sala in piedi gli tributava un
lungo, forte e meritato applauso, il Segretario generale lo ha abbracciato
complimentandosi con lui e ringraziandolo calorosamente.
Dopo il lancio delle parole d’ordine, “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI”,
scandite ciascuna due volte, tutta la sala in piedi e a pugno chiuso ha intonato in
coro i tre Inni del Partito: “L’Internazionale”, “Bandiera Rossa” e “Il Sole Rosso”.
Seguiti subito dopo dal lancio delle parole d’ordine: “Giù, giù, giù, governo Meloni
buttiamolo giù”! “Potere politico va conquistato, questa è la missione del
proletariato”! “Il proletariato al potere, per l’Italia unita, rossa e socialista”! “Viva
Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong”! “Con Mao per
sempre”! “Coi Maestri e il PMLI vinceremo”!
Prima di dichiarare la Commemorazione di Mao del 2023 vittoriosamente conclusa
e augurare a tutti buona salute e un buon ritorno a casa, la compagna Martenghi ha
ringraziato tutti i partecipanti, rivolgendo un ringraziamento particolarmente
caloroso a tutti coloro che hanno versato dei contributi economici, prima e anche
durante la Commemorazione. Contributi che per noi, ha detto, “sono come il pane,
l’acqua e l’aria. Siamo commossi e grati per questa premura dimostrata nei
confronti delle necessità finanziarie del nostro amato Partito”. E ha invitato i
simpatizzanti e gli amici del Partito presenti a scrivere a “Il Bolscevico” le loro
impressioni sulla Commemorazione.
Aggiungendo al saluto finale della compagna il suo plauso e i suoi personali saluti
ai partecipanti, rivolgendosi in particolare ai molti in procinto di intraprendere lunghi
e faticosi viaggi di ritorno, il compagno Scuderi ha voluto rivolgere loro queste
affettuose parole: “Bravi, che forza, che coraggio! Buon proseguimento, buona
salute. Salutate tutti i compagni. Tante cose belle a ciascuno di voi”.
13 settembre 2023

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