Cosi scrive il prof. Giovanni Moschella, ormai numero due dell’Ateneo messinese a seguito alle sue dimessioni:”Anni intensi e ricchi di risultati e soddisfazioni, ma anche lo smarrimento del metodo della collegialità nell’assunzione di decisioni importanti e strategiche e il venir meno del rapporto di fiducia”. La lettera giunge alla vigilia delle elezioni per la corsa al rettorato fissate dal decano Letterio Bonina per il 29 settembre, ma contestate dal Direttore generale. In attesa della decisione del Tar sono già in corsa il Michele Limosani e Giovanna Spatari.”Magnifico Rettore, caro Salvatore -scrive Moschella – ho riflettuto molto in questo ultimo mese sull’ opportunità di proseguire la mia esperienza nella governance dell’Ateneo. Sono stati anni intensi, per molti versi difficili e faticosi, soprattutto quelli segnati dalla pandemia, ma nel contempo ricchi di risultati e soddisfazioni per la nostra Università. Abbiamo esercitato la nostra funzione senza risparmiarci, ispirandoci ad alcuni principi, già richiamati nel programma elettorale, quali la trasparenza, il rifiuto di vecchi modelli fondati su logiche oligarchiche, di appartenenza accademica, politica o familiare, la collaborazione leale e costante con le istituzioni e nel segno della massima autonomia dalla politica, nell’esclusivo interesse dei nostri studenti e della comunità universitaria. I risultati conseguiti sul piano della ricerca e della didattica, gli ingenti investimenti nei servizi agli studenti e nelle infrastrutture, nonché il profondo processo di rinnovamento del corpo accademico e del personale tecnico-amministrativo, fondato esclusivamente sul merito e sulla competenza, confermano la bontà dell’indirizzo che ha guidato per lungo tempo l’azione della nostra esperienza amministrativa. Per quanto mi riguarda, come ben sai, ho sempre condiviso lealmente il merito, anche se non sempre il metodo, delle scelte operate, convinto che in una comunità come quella accademica sia sempre da privilegiare il dialogo e il confronto piuttosto che la contrapposizione”
Ateneo, Moschella a Cuzzocrea: c’eravamo tanto amati
