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Gas: Scaroni, su Mosca avevo via libera Nato e governo

Gas: Scaroni, su Mosca avevo via libera Nato e governo (Repubblica)

Oggi – MF-DJ

ROMA (MF-NW)–“La Russia vende gas all”Europa, e all”Italia, dagli anni Sessanta” e nel 2005 “ho approvato” il contratto con Gazprom “perche” era nell”interesse di Eni e perche” l”ha condiviso il governo italiano. Nel corso del 2006, tutte le societa” energetiche europee, da Eon a Gaz De France, hanno esteso i loro contratti con la Russia”. Il neo presidente di Enel, Paolo Scaroni, in un”intervista a “Repubblica” fa un escursus sui rapporti tra Eni e la Russia per il gas, riferendo che tutti i governi (Berlusconi II, Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta) che si sono succeduti durante i suoi mandati hanno sempre approvato. “Li tenevo sempre aggiornati e di certo Eni non puo” firmare certi contratti senza informare il governo”, puntualizza. Perche” con la russa Gazprom e non con altri, magari differenziando le forniture? “Premetto che lo stesso Consiglio di amministrazione che ha approvato il contratto con Gazprom ha anche approvato l”aumento di capacita” di trasporto del TTPC, il gasdotto che dall”Algeria porta gas in Italia – replica Scaroni -. Detto cio”, la Russia era considerata piu” affidabile di altri fornitori, per esempio della Libia di Gheddafi. A quell”epoca il gas lo compravamo in piccole quantita” dalla Norvegia e dall”Olanda, molto da Algeria, Libia e Russia”. “Quando una societa” lavora nel settore del gas, il suo obiettivo e” avere il gas piu” sicuro al prezzo piu” basso, rispettando eventuali sanzioni – spiega l”ex presidente di Eni -. La Russia era considerata affidabile e non c”erano sanzioni nei suoi confronti, ne” da parte dell”Unione Europea ne” da parte dei nostri alleati Nato”. Due anni dopo il contratto, pero”, nel 2008, Putin invade la Georgia e scoppia la prima crisi del gas. Forse gia” allora si poteva capire di che pasta fosse fatto? E” l”obbiezione. “La Georgia era una vicenda remota: nessun Paese ha cambiato posizione in seguito a quegli avvenimenti. E nessuno immaginava poi che Putin avrebbe invaso l”Ucraina”, la risposta di Scaroni. Quel che e” certo, per il manager, e” che qualcuno nella Nato ha guadagnato dal rialzo dei prezzi del gas. “Nel momento in cui Paesi come la Norvegia approvavano, in seno alla Nato, le sanzioni alla Russia, sapevano che Putin avrebbe reagito alzando il prezzo del gas. E loro che esportano gas, potevano fare in modo che il rincaro non gravasse sui loro partner. Perche” – domanda Scaroni – la Norvegia deve venderci i suoi 120 miliardi di metri cubi di gas all”anno a un prezzo molto piu” alto di quello a cui lo vendeva prima dell”invasione russa in Ucraina?”. Scaroni smentisce, infine, che nel 2005 l”Eni avrebbe dovuto lasciar vendere 3 miliardi di metri cubi a una holding viennese partecipata fra gli altri da Bruno Mentasti, un imprenditore vicino a Berlusconi. “Ne hanno scritto alcuni giornali. In realta” Mentasti non l”avevo mai visto e Berlusconi non me ne parlo” mai. Questa proposta non fu mai portata nel Consiglio di amministrazione di Eni. E Mentasti, che non ha mai venduto un metro cubo di gas, si e” voltato dall”altra parte, le poche volte che l”ho incontrato”, afferma il manager. by Fineco
gug

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