REDDITO DI CITTADINANZA E DIGNITÀ DELLE PERSONE di Giovanni Burtone
C’è una cosa a cui non mi abituerò anche dopo tanti anni di politica attiva ed è il cinismo.
Si perché trovo molto cinico speculare su una condizione di difficoltà di persone e famiglie.
E non mi abituerò mai neppure all’ipocrisia.
Sono stato invitato ad una trasmissione televisiva (tagatà) per parlare di reddito di cittadinanza e quando sei invitato gli argomenti non li scegli tu.
Ci sono andato perché trovo pericoloso socialmente accanirsi contro una misura che per quanto possa e debba essere migliorata comunque garantisce un principio di dignità alle persone che sono in difficoltà.
Perché la povertà esiste e non è una colpa.
Perché basta poco in questo tempo per essere risucchiati nella povertà.
Perdere il lavoro, non trovarlo, ma anche scoprire una malattia o dover assistere una persona non autosufficiente può portare ad una condizione di grande disagio economico.
Dunque il rischio povertà è sempre dietro l’angolo.
Capita anche a me di leggere argomenti che trattano queste situazioni. Ma la narrazione delle persone che bivaccano sul divano è una narrazione falsa, io credo che se cifosse la possibilità di un vero lavoro, anche umile, entro gli 80 kilometri, tutti accetterebbero di lavorare, soprattutto