I vaccini a mRna nuova frontiera della medicina: testati anche contro i tumori di Aureliano Stingi — 16 Maggio 2023 – tratto da il Riformista
Poche settimane fa l’organizzazione mondiale della Sanità ha decretato la fine dell’emergenza Covid19, la pandemia che ha causato milioni di morti nel mondo ha anche accelerato lo sviluppo di una tecnologia che potrebbe aiutarci nella lotta contro il cancro: i vaccini a mRNA. Contrariamente a quanto molti pensano i vaccini a mRNA non sono stati inventati per gestire la pandemia di Covid19, ma sono stati ideati moltissimi anni prima. La tecnologia a mRNA venne sfruttata per la prima volta negli anni ‘90 quando un team di ricercatori si rese conto che iniettando l’mRNA nel muscolo degli animali si poteva scatenare la produzione di proteine specifiche. La pandemia di Covid19 ha concentrato enormi quantità di capitali e ricerca su questa tecnologia che veniva studiata e testata da almeno 30 anni non solo per malattie infettive e patogeni ma anche in oncologia. L’mRNA (o RNA messaggero) non è un’invenzione tecnologica, ma è frutto dell’evoluzione biologica che ha escogitato un metodo sicuro per tradurre il DNA in proteine senza spostare il prezioso codice fuori dal nucleo. Sappiamo che il DNA contiene il nostro patrimonio genetico ed è custodito e protetto all’interno del nucleo della cellula, affinché il DNA possa essere tradotto in proteine serve una copia trasportabile, appunto l’RNA messaggero. Grazie al mRNA possiamo fornire istruzioni precise alle cellule e possiamo indurre la produzione di proteine “utili”. I vaccini a mRNA contro la Covid19 sono serviti a “presentare” parti del virus Sars-CoV 2 al nostro sistema immunitario, il quale si è potuto addestrare a riconoscere e distruggere il virus prima di incontrarlo.