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Il cambiamento climatico impone anche la desalinizzazione

Il cambiamento climatico impone anche in Italia la desalinizzazione. Siamo in ritardo, ma i gravissime danni subiti dalla nostra Agricoltura hanno messo di fronte alla realtà il mondo agricolo, industriale e politico italiano che, finalmente ha capito che un Paese co 8mila chilometri di coste avrebbe potuto impostare facilmente dei potenti impianti di dissalazione dell’acqua marina. Il cambiamento climatico infatti, con crescenti periodi di siccità e le inadeguatezze infrastrutturali e gestionali chiedono di mettere in campo nuove soluzioni, impianti e tecnologie. Inoltre l’erosione del suolo agrario a lungo andare in alcune zone ha portato alla sua sterilità, mentre un altro fattore da tenere presente è quello dell’impermeabilizzazione dei suoli legato intimamente al tema del suo eccessivo consumo. In Italia alcune aree, come le zone costiere e le isole, in particolare, soffrono di difficoltà nell’approvvigionamento idrico e la morfologia del territorio rende difficoltose e onerose le soluzioni tradizionali. Un contributo al fabbisogno idrico può venire da impianti di desalinizzazione e dal riutilizzo delle acque, seguendo i modelli già sviluppati in altre nazioni, anche europee, caratterizzate da scarsità idrica. La dissalazione è oggi una tecnologia consolidata e il progressivo calo dei costi dovuto ai progressi tecnologici ne favorisce un’ulteriore diffusione. 

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