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Il ritorno di De Domenico con “Territoio e Partecipazione

 Nel teatro della parrocchia San Matteo, a Giostra gremito di partecipanti, Franco De Domenico ha ufficializzato il suo ritorno sulla scena politica, dopo mesi di assoluto silenzio, presentando una nuova Associazione denominata “Territoio e Partecipazione“. Questo il testo del suo intervento con cui spiega le finalità che si prefigge di realizzare con questo nuovo Movimento:

“Buongiorno e grazie di essere intervenuti a questo incontro tra persone che amano il nostro territorio e che vogliono dare un contributo per un futuro migliore.

Nei giorni che hanno preceduto questo incontro, ho incontrato tanti amici e tante persone comuni, come sempre avviene nelle mie giornate, e mi sono state poste alcune domande.

Come mai questa iniziativa? Perchè si chiama così? Cosa volete fare? E’ una iniziativa di carattere politico/partitico? Quali sono gli obbiettivi?

Cercherò di dare alcune risposte

Inizierei perché siamo qui a Giostra, perché questo è un luogo simbolo delle contraddizioni di questa città: Un luogo dove ci sono tante difficoltà ma dove tante persone operando insieme riescono a dare tante risposte, tante risposte straordinari che ci insegnano come per contribuire a risolvere i problemi non bisogna piangersi addosso, ma bisogna darsi da fare e contribuire ciascuno secondo le proprie possibilità.

Come mai questa iniziativa? sentivamo il bisogno insieme ad un gruppo di amici, che mi sono stati vicini nel mio pur breve percorso politico, di dare un contributo di dare una risposta di dare voce di dare diritto di tribuna a chi non ce l’ha, in una parola di dare ascolto a tanti che non sono rappresentati ma che esprimono bisogni cui spesso non vengono date risposte.

Insomma volevamo portare avanti un metodo che consiste nell’ascolto preventivo nel coinvolgimento dei cittadini (tutti non solo gli amici) prima di scelte politiche che poi condizionano la vita dei cittadini stessi.

Immaginiamo di contribuire a costruire una visione di città slegata dalle immediate necessità amministrative/politiche clientelari (ecco perché questa iniziativa viene presentata oggi, lontani da appuntamenti elettorali, per sgombrare il campo da ogni equivoco). In buona sostanza non ci si può accontentare della capacità, seppure apprezzabile, di acquisire risorse, è necessario che le stesse siano spese bene e destinate a obbiettivi coerenti con la visione futura e soprattutto con in bisogni del territorio.

Perché si chiama così e cosa vogliamo fare?

Il nome rappresenta ciò che vogliamo, mettere al centro il territorio, un territorio difficile, con tanti bisogni, tante contraddizioni ma anche tante potenzialità che debbono essere valorizzate e incoraggiate, la partecipazione è il sale della democrazia, se manca la partecipazione, l’ascolto, il coinvolgimento abbiamo una democrazia monca, abbiamo soggetti che decidono per noi e cittadini che subiscono queste scelte, Ci piacerebbe contribuire a riaccendere l’entusiasmo di chi ha vogli di contribuire alla vita pubblica ma non trova interlocutori.

Ma allo stesso tempo vogliamo essere concreti, vogliamo essere un gruppo di lavoro, una comunità di Idee,  che fa proposte concrete sui quali intendiamo confrontarci con i decisori per farle diventare realtà.

E’ un’iniziativa civica, che fa politica, perché se ci interessiamo del territorio, dei cittadini, delle prospettive di una comunità evidentemente si fa politica, ma che opera al di fuori delle logiche partitiche, oggi i partiti hanno dimostrato di non essere in grado di dare risposte concrete di essere divisivi, di essere autoreferenziali, noi al contrario vogliamo essere inclusivi, concreti e liberi.

Di cosa vogliamo occuparci, delle tante criticità che affliggono il nostro territorio le nostre comunità, sui temi abbiamo l’imbarazzo della scelta, purtroppo, dalla sanità ai servizi sociali, dalla viabilità all’ambiente, dall’istruzione allo sviluppo economico, dalle opportunità di lavoro alla fuga dei giovani ma anche dei meno giovani e persino degli anziani.

Insomma mettiamo al centro la persona, la sua dignità i suoi bisogni e sue aspirazioni e mettiamoci a lavorare”.

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