Barcellona

La telenovela infinita di Cosimo Recupero

Si è svolta qualche giorno fa la riunione della Commissione Sanità della Regione Siciliana alla quale sono stati ammessi alcuni (non tutti) i membri del Comitato per la difesa dell’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto.

Gli esiti sono stati scontati. Grandi sorrisi e pacche sulle spalle, rassicurazioni e impegni come se non esistesse un domani, il tutto esattamente come a dicembre quando sembrava ormai fatta. E invece, a distanza di mesi, tutto nei fatti è fermo.

Solo chi non vuol vedere non vede che in realtà la politica ha già preso le proprie determinazioni. La sanità va privatizzata. Punto. Questa è la linea. Il business è troppo ghiotto perché, quando ci sono di mezzo la salute e la vita delle persone non c’è tetto di spesa che tenga. Inoltre, nella sanità privata è più facile controllare assunzioni, trasferimenti ma anche ricoveri e precedenze nelle cure e negli interventi. Insomma, un totale sovvertimento del dettato costituzionale che, con l’art. 32, stabilisce che la Repubblica garantisce cure gratuite agli indigenti. Di questo passo, invece, gli indigenti saranno gli unici a non avere accesso a cure e servizi sanitari gratuiti e dignitosi.

La riunione di mercoledì scorso è stata forse l’ennesima parata in favore di telecamere che ha il solo scopo di tenere buoni i cittadini in attesa che succeda l’irreparabile.

I cittadini barcellonesi però sembrano ormai rassegnati o, peggio, persino indifferenti alla questione. Probabilmente la salute diventa tema primario solo quando la si perde il ché, per fortuna, non capita necessariamente a tutti. Ma il rischio c’è sempre. Un incidente, un malore o un male incurabile possono sempre accadere a tutti. Ed è quando succede che un cittadino inizia a maledire chi ha determinato questo intollerabile stato di cose. Prima no.

Adesso sarebbe arrivato il momento nel quale i barcellonesi e gli abitanti di tutto il comprensorio, che in gergo si chiama Distretto D28, tirassero fuori gli attributi per riavere ciò che è stato loro sottratto da chi, con l’inganno, si è candidato nel territorio promettendo la salvaguardia di questa fondamentale struttura sanitaria, promessa dimenticata il giorno dopo delle elezioni.

E invece niente. I barcellonesi si sono addormentati, come del resto avviene spesso quando si assiste ad uno spettacolo come quello che stiamo vedendo e cioè una telenovela infinita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *