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Centrodestra Barcellona Milazzo: Vandea in Fiamme

Centrodestra, area milazzo-barcellonese: una Vandea in Fiamme di Giovanni Frazzica

La rottura nel centrodestra tra Barcellona e Milazzo sembra ormai sancita definitivamente. Dopo l’ultima riunione tenutasi all’Hotel Principe di Milazzo, conclusa con una divergenza di posizioni e senza un momento di sintesi tra le varie anime del centrodestra, sono arrivate prima le dichiarazioni degli onorevoli Calderone e Catalfamo, che hanno ribadito la loro linea, confermando le scelte dei nomi per i candidati a sindaco, e anche quella dell’onorevole Pino Galluzzo, che al tavolo aveva indicato Ilenia Torre come sindaco di Barcellona,  che probabilmente non lascia spazio a ripensamenti, anche se in politica possono comunque sempre accadere. Le parole del leader locale di Diventerà Bellissima sono nette. “Sapevamo che tra Catalfamo e calderone ci fosse un patto di ferro esclusivo, ma speravamo in un cambio di metodi e modi. Francamente non ci aspettavamo che potessero passare anche sui propositi dei delegati provinciali dei propri partiti, con i quali ci siamo lasciati ieri con cordialità e propositi di pace. Riteniamo che la dignità non ha prezzo e sono tanti uomini liberi che la pensano come noi. La prevaricazione è nemica della democrazia. Evidentemente non credono al valore dell’unità del centro destra o peggio ancora credono di essere esclusivamente loro il centrodestra”. Saro Sidoti, Commissario provinciale Udc, fa il pompiere: “E’ frequente ascoltare da tanti esponenti politici, politologi e giornalisti che il centrodestra quando è unito vince. In effetti – scrive l’esponente Udc – quella del centrodestra unito è stata una formula di successo in tantissime realtà in cui è stata sperimentata. Dispiace e preoccupa che questo modello, che racchiude anche un insieme di progetti e di visioni politiche compatibili e utili alla crescita del territorio, non si possa applicare in occasione delle elezioni amministrative di Barcellona e di Milazzo. Senza voler demonizzare alcuna posizione, l’Udc auspica, essendoci ancora le condizioni ed i tempi per realizzare un componimento della vicenda, che possa essere riaperto il tavolo provinciale del centrodestra e che si possa lavorare unitariamente e serenamente alla costruzione di un progetto vincente”. A Barcellona si è svolto un convegno dal titolo “Cinque anni di amministrazione Materia – Cronaca di un fallimento” organizzato dal Movimento Città Aperta, facente capo all’ex sindaco Maria Teresa Collica. Sono intervenuti il consigliere comunale Antonio Mamì, che ha affrontato le gravi criticità di rifiuti e bilancio comunale e la consigliera Raffaella Campo ha parlato di appalti e fondi regionali ed europei.  Ha concluso l’ex sindaco Maria Teresa Collica precisando che sono mancati la competenza e l’autorevolezza di cui l’attuale amministrazione faceva sfoggio all’inizio della sua esperienza. Roberto Materia si è circondato di personaggi che hanno preso il sopravvento sulla amministrazione, depotenziandolo e ignorandolo negli ultimi mesi, al punto da far passare sotto silenzio la sua disponibilità ad una ricandidatura. La Collica ha anche fatto una ironica carrellata sul deputato Tommaso Calderone, vero dominus dell’amministrazione Materia e sull’on. Catalfamo, responsabile, a suo avviso, dell’ingresso della Lega all’ARS. La Collica ha concluso con un appello all’unità delle forze sane della città per contrastare il centrodestra barcellonese. Anche Luigi Genovese, capogruppo di “Ora Sicilia” all’Ars, presente al tavolo del centrodestra, ha voluto dire la sua: «Quanto emerge in riferimento alle prossime elezioni amministrative di Barcellona e Milazzo palesa alcune criticità che vanno chiarite. Lo ritengo indispensabile per evitare speculazioni, ho partecipato a due distinti incontri a cui erano presenti assessori, deputati regionali e nazionali in rappresentanza di tutte le anime del centrodestra. Il fine di queste riunioni era la ricerca di un percorso sinergico come presupposto necessario per la scelta di profili adatti alla candidatura a sindaco nei due comuni. Ma il primo messaggio – sostiene Genovese – era già arrivato dagli assenti ingiustificati a quegli incontri, che invece hanno scelto di affidare il loro pensiero ad una serie di iniziative mediatiche non condivise nemmeno con i rispettivi partiti di riferimento. E quel messaggio era chiaro: le scelte erano già state deliberate altrove. Ciononostante – prosegue Luigi Genovese – mi sono approcciato alla questione con spirito inclusivo, dando priorità alla logica di coalizione, al principio dell’alleanza. Evidentemente, però, quanto emerge in questi giorni palesa una visione per così dire “alternativa” del principio stesso di coalizione, una visione che sconoscevo, fondata su una logica spiazzante: decidere senza consultare gli alleati, che evidentemente non vengono considerati tali, vanificando pertanto il senso stesso degli incontri. Ciò non è accettabile: un’alleanza si basa sulla concertazione, non sulla prevaricazione legata alla singolare idea che esistano gerarchie preordinate». Su questo quadro così tormentato giunge la nota del sen. Stefano Candiani, Commissario regionale della Lega, che sembra fatta apposta per ridimensionare il comportamento dell’on. Antonio Catalfamo che, soprattutto agli esponenti locali del Partito, appare appiattito sulle posizioni del suo collega barcellonese Calderone. Nelle province, sostiene Candiani, possono esprimersi solo i commissari provinciali delegati da lui. Netta posizione dopo le notevoli polemiche scoppiate nell’area a Milazzo-Barcellonese a causa di una “fuga in avanti” nata per un comunicato congiunto tra il capogruppo della Lega all’Ars, Antonio Catalfamo, e quello di FI, Tommaso Calderone che, per la parte riguardante il partito salviniano, non è stato concordato con il commissario provinciale Matteo Francilia  e che, inoltre, ha generato reazioni feroci di tutti gli altri partiti del centrodestra. «È chiaro che in fase di definizione delle candidature ci possa essere un confronto serrato tra alleati – ha scritto il sen. Candiani – ma per rendere più semplici questi passaggi la Lega parteciperà sempre con la massima lealtà e parlando con una sola voce che in Sicilia è quella del sottoscritto e nelle province quella dei commissari provinciali che nella Lega sono gli unici titolati a compiere scelte politiche in quanto miei delegati». Candiani conferma che nei comuni al voto si registra «una collaborazione positiva con gli altri partiti della coalizione. Penso al caso di Milazzo dove il centrodestra compatto è pronto a sostenere il candidato della Lega Damiano Maisano, alla stessa maniera il nostro partito a Barcellona sarà pronto a sostenere il candidato che verrà individuato in modo unitario da tutti gli alleati della coalizione». Infine Candiani ringrazia il Commissario provinciale della Lega di Messina Matteo Francilia: «per come ha condotto le riunioni con le forze politiche alleate di centrodestra e per come ha rappresentato la Lega al tavolo con la coalizione». Questa “novità”, che è un richiamo alla normalità, la politica come dovrebbe essere, piuttosto che come è diventata, una giungla dove di volta in volta prevale il potente di turno, potrebbe rimettere in discussione equilibri e certezze che sembravano inalterabili. Per questo se non si può immaginare un futuro roseo per la Città del Longano si può pensare invece ad una campagna elettorale tinta di rosa: con Maria Teresa Collica, che coagula l’area di sinistra e Ilenia Torre il centro moderato. Ma non dimentichiamo che la Collica dovrebbe sottoporsi al rito delle primarie. Viene infine confermato che i 5 stelle correranno da soli presentando Carmelo Ceraolo, presidente di Legambiente, come Sindaco.

  • tratto dal settimanale I VESPRI

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